La Storia Di Taggia

Le Origini Antiche

Prima della conquista romana, il territorio di Taggia era abitato da popoli celti e liguri, noti per il loro coraggio e la loro fierezza. Nel 192 a.C., il console Caio Minucio conquistò la zona, integrandola nell'Impero Romano. Qui sorse una "mansio" romana chiamata "Costa Balena" o "Bellene", in onore del dio celtico Beleno, diventando un importante snodo commerciale e militare.

La cittadina, nota come "Tabia" o "Tavia", prosperò sotto l'Impero Romano fino alla sua caduta nel VII secolo, quando venne distrutta dai Longobardi di Rotari. Gli abitanti si rifugiarono nell'entroterra, dando vita alla nuova "Tabia".

L'Influenza dei Benedettini e il Medioevo

Nel nuovo insediamento si unirono i monaci benedettini, contribuendo alla ripresa economica attraverso la coltivazione dell'olivo, dando origine alla rinomata varietà "Taggiasca". Tuttavia, nel IX secolo, l'arrivo dei Saraceni portò alla devastazione della comunità.

Nel 979, scacciati i Saraceni, gli abitanti di Tabia ottennero dal Vescovo Teodolfo la gestione dei terreni appartenuti ai monaci, dando inizio a una fase di autogoverno.

Nel XII secolo, Taggia passò sotto il dominio feudale dei Marchesi di Clavesana e successivamente alla Repubblica di Genova, che la gravò di tributi e richieste militari. Questo portò alla ribellione dei cittadini nel 1238. Nel 1273, per pacificare la situazione, Genova nominò il primo Podestà di Taggia.

Taggia e il Commercio

Nel XIV secolo, Taggia e i borghi vicini divennero un importante centro commerciale, esportando olio, vino e prodotti artigianali fino in Inghilterra. Nel 1381 furono redatti gli statuti comunali, segnando un avanzato sviluppo democratico.

Nel XV secolo, la città subì gli effetti del malgoverno del Doge Paolo Fregoso e passò brevemente sotto il dominio del Re di Francia Carlo VII e del Duca di Milano Francesco Sforza. In quegli anni, le incursioni dei pirati e le carestie resero la vita difficile per la popolazione.

Nel 1561, il pirata Luzzalino saccheggiò Taggia, ma grazie all'aiuto di Genova la città potenziò le sue difese con una terza cerchia di mura.

Dal XVII Secolo alla Seconda Guerra Mondiale

Nel XVII secolo, Taggia fu coinvolta nella guerra tra Savoia e Genova. In questo periodo si affermò il culto di San Benedetto, oggi celebrato ogni febbraio come patrono della città.

Nel 1797, Taggia entrò a far parte della Repubblica Ligure, poi dell'Impero di Napoleone e infine del Regno di Sardegna. Durante le guerre di indipendenza italiane, molti cittadini si distinsero per il loro impegno, tra cui Domenico Ferrari e la famiglia Ruffini, legata alla "Giovine Italia" di Mazzini.

Durante la Seconda Guerra Mondiale, Taggia subì l'occupazione nazifascista. Il 14 luglio 1944, 400 uomini furono imprigionati nella caserma Revelli e 86 deportati a Savona. Il 25 settembre dello stesso anno, la battaglia di Badalucco segnò un momento drammatico per i partigiani e la popolazione locale. Il 25 aprile 1945, Taggia celebrò la sua liberazione.

Oggi, Taggia conserva il suo ricco patrimonio storico e culturale, offrendo ai visitatori un affascinante viaggio attraverso i secoli.